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Marxismo-Leninismo e Società Industriale

di
Editore: Garzanti Editore
Prezzo: € 14,00

Informazioni: prima edizione, premessa dell'autore, traduzione dal tedesco di Lapo berti. - pp. 480, Milano
Stampato: 1974-02-27
Codice: 500000002591

Quest'opera, scritta da Ota Šik dopo il forzato esilio dalla Cecoslovacchia, costituisce il punto d'arrivo della lunga riflessione che ha portato il teorico della «primavera di Praga» a staccarsi definitivamente dal marxismo-leninismo così come è stato elevato a dottrina ufficiale nei paesi comunisti. La critica del grande economista investe tutti i nodi cruciali dell'ideologia marx-leninista - dalla teoria dello sfruttamento e dell'alienazione alla teoria della riproduzione e della crisi, dalla «motivazione scientifica della necessità del socialismo» alla concezione del partito e dello stato - sottoponendoli a una verifica continuamente alimentata dal confronto con i fatti e le idee dell'attuale realtà socioeconomica. L'evoluzione delle società industriali dell'Occidente ha dimostrato che le crisi cicliche di sovrapproduzione non sono inevitabili e che la previsione di Marx sull'impoverimento assoluto e relativo delle classi lavoratrici era sbagliata: altri sono i meccanismi e i ritmi di sviluppo, altre le contraddizioni e le distorsioni della produzione, dei redditi e dei consumi, altri i problemi. Ove i partiti comunisti hanno conquistato il potere, d'altra parte, dogmatismo ideologico, burocratizzazione del potere politico e monopolismo di stato sono l'antitesi di quel «socialismo dal volto umano» che è l'unico, in ogni società, intorno al quale si possano raccogliere i consensi della maggioranza degli uomini, perché «un'ideologia che non corrisponda agli interessi e alle esperienze degli uomini non potrà mai diventare la loro ideologia».
A questo saggio, che sottopone a revisione critica la tradizionale alternativa capitalismo-socialismo, l'autore ne farà seguire un altro in cui esporrà il modello del nuovo Socialismo democratico che di quella alternativa deve essere il superamento.

Ota Šik è nato a Pilsen (Plzen) in Cecoslovacchia nel 1919. Dopo il 1945 visse nel suo paese, retto dai comunisti, l'era dello stalinismo e vide scomparire, vittime di un nuovo terrore, molti dei suoi compagni di fede. Verso la fine degli anni cinquanta si mise alla ricerca di nuove vie e di nuovi ideali.
Nel 1968 fece parte della schiera di giovani comunisti che resero possibile la «primavera di Praga». Fu ministro dell'economia con Dubèek e vicepresidente dei ministri (uno dei cinque) nel gabinetto Cernik dell'aprile 1968. I carri armati sovietici dell'agosto 1968 lo cacciarono dalla Cecoslovacchia. Riparato in Svizzera insegnò per qualche tempo a San Gallo. Attualmente vive a Basilea dove è professore di economia in quell'università.

Il volume è disponibile in copia unica

Libro che può recare eventuali tracce d'uso.

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