Pellegrini Russi e Vagabondi Mistici

Questo libro prende in esame una delle manifestazioni più caratteristiche della spiritualità russa, resa famosa ai nostri giorni dalla pubblicazione, nelle lingue europee occidentali, dei Racconti d'un pellegrino russo.
L'autore passa in rassegna i documenti storici e letterari che parlano del vagabondo mistico in cammino sulle strade della Russia. All'inizio dello Stato russo troviamo il principe Vladimiro di Kiev che, in vista della conversione sua e del popolo al cristianesimo, invia ambasciatori a Costantinopoli (988). Da allora è un continuo viavai di gente fra Novgorod, Kiev, Costantinopoli, Gerusalemme, quasi un rinnovarsi delle peregrinazioni bibliche. Cronache, racconti e testimonianze varie ci narrano di viaggi tra un monastero e l'altro, da uno starets (padre spirituale) all'altro.
Skovoroda (secolo XVIII), ritenuto il primo grande filosofo russo, appartenne alla schiera dei vagabondi mistici, illustrata in seguito con abbondanza di particolari dalla letteratura. Ma anche altre figure di pellegrini, immortalate dai grandi scrittori del secolo scorso (Tolstoj, Leskov, Nekrasov, Dostoevskij ecc.), vengono qui esaminate in modo appassionato e appassionante. Esistono ancora pellegrini e vagabondi mistici nella Russia sovietica? Numerose testimonianze dicono di si; anzi si sa di loro profezie che annunziarono con anni di anticipo il cambiamento che stiamo constatando adesso.