Dèi e Miti dei Pueblo

In una chiara e fredda giornata d'inverno la mia famiglia e io assistemmo a una danza a Santo Domingo: era un giorno feriale, fuori dalla stagione turistica, e noi, gli unici spettatori... Rimanemmo lì seduti varie ore, rintronati dal rombo dei tamburi, ad ascoltare lo struscio dei piedi calzati di mocassini, ad aspirare l'odore del fumo di piñon e ginepro, a osservare il ritmo monotono della danza di decine di persone... Com'era possibile che esistesse ancora gente che faceva cose di quel genere? E qual era il significato delle loro danze? Quel rito a quali divinità era destinato?
Per rispondere a queste domande, suscitate in lui dalla cerimonia, Tyler ha indagato la civiltà degli Indiani Pueblo dal punto di vista religioso, approdando alla stesura di questo libro in cui presenta un quadro composito degli dèi dei Pueblo e di molti altri esseri di minore importanza, sempre soprannaturali. L'autore usa, tutte le volte che è possibile, le parole indiane per raccontare i miti, i quali sono, come egli dice, "tanto variabili quanto vitali" e delinea i diversi atteggiamenti nei confronti delle divinità di Zuñi, Keres e Hopi.
Il pregio maggiore dell'opera consiste nel fatto che essa è una sintesi di tutto quanto è già stato scritto sull'argomento sotto forma di un viaggio affascinante attraverso la mente e il cosmo dei popoli pueblo, con riferimenti analogici all'antica religione dei Greci e intuizioni derivate dagli studi di Buber e Freud. Le descrizioni di riti e cerimonie, raccolte attraverso interviste, osservazioni e altre fonti, si fondono in un resoconto sicuramente affascinante delle pratiche tribali, forse il più completo e stimolante che esista, perciò il volume può a buon diritto ritenersi un contributo fondamentale alla conoscenza della mitologia del Far West.