Una Vita sul Sentiero di Guerra
Autobiografia di un capo crow
di Molti Trofei
Editore: Rusconi
Prezzo: € 21,00
Informazioni: prima edizione, a cura di Giorgio Spina, prefazione di Frank B. Linderman, traduzione dall'inglese di Annamarcella Falco Tedeschi. - pp. 272, Milano
Stampato: 1976-09-01
Codice: 500000003094
Dalla cavità uscivano i bisonti, maschi, femmine, piccoli: innumerevoli. La pianura nereggiava. Grandi mandrie di bisonti, senza fine, si riversavano nell'aperta pianura. Quando infine non ne uscirono più, tutti gli altri già fuori erano spariti, tutti! Poi dalla cavità uscirono maschi, femmine, piccoli: in numero incalcolabile. Anche questi si sparpagliarono per le pianure. Molti si accosciarono, ma non come fanno i bisonti, e muggivano in modo diverso, e diverse erano anche le code. Non erano bisonti, erano bestie venute da un altro mondo...
Vedevo una foresta buia. Si avvicinava velocemente un uragano. Vidi radunarsi i Quattro Venti per colpire la foresta.
Quando si lanciarono all'assalto, mi coprii il viso col braccio.
Vidi i begli alberi contorcersi come fili d'erba e crollare. Dov'era stata la grande foresta, adesso era rimasto in piedi un unico albero, alto e diritto.
«Molti Trofei ha fatto un grande sogno», disse Orso Giallo.
«Gli è stato detto che nel corso della sua vita vedrà sparire per sempre i bisonti, e che al posto dei bisonti verranno sulle Pianure i maschi, le femmine e i piccoli delle mandrie dei Visi Pallidi... I Quattro Venti rappresentano i Visi Pallidi e coloro che li aiuteranno nelle loro guerre. Gli alberi della foresta sono le tribù di queste vaste Pianure. L'unico albero che i Quattro Venti hanno lasciato in piedi rappresenta la nostra gente, l'unica tribù delle Pianure che non ha mai fatto guerra ai Visi Pallidi».
Molti Trofei, vecchio capo indiano dei Crow, rievoca in questo libro una singolare vicenda tribale che si inserisce come una tessera insolita nel variopinto mosaico dell'epopea del West.
È la storia di una popolazione di Pellerossa in lotta continua per la propria sopravvivenza, non tanto per arginare l'implacabile avanzata dell'Uomo Bianco, quanto per difendere le sue terre e le sue fonti di alimentazione dalle altre tribù di Indiani del Nordovest. Inferiori di numero rispetto alle altre grandi famiglie pellerossa, invidiati da tutti per l'abbondanza di bisonti, alci, pecore selvatiche e altri animali ricercati per le loro pellicce, i Crow furono da sempre in guerra con Sioux, Cheyenne, Arapaho, Piedineri, Picuni e Testepiatte. Uno contro cento, riuscirono però sempre a ricacciare i nemici dai loro terreni di caccia, a ripagare a usura i furti continui di cavalli.
Quando giunse l'Uomo Bianco, a differenza delle altre tribù che, forti del loro numero, vollero contendergli passo per passo l'avanzata verso il West, i Crow gli furono alleati: non perché amassero il nuovo invasore, ma per un preciso e lungimirante calcolo politico. Convinti della sua invincibilità, a differenza dei Sioux, Cheyenne e Arapaho, la cui disperata resistenza finì col provocarne lo sterminio, i Crow preferirono scendere a patti con l'Uomo Bianco, ricercare la via del compromesso e della convivenza, illudendosi di assicurare a se stessi e alle generazioni future lo spazio per esistere.
Sul filo di queste vicende si snodano le avvincenti memorie che il vecchio Molti Trofei evoca a Frank B. Linderman sul finire degli anni Venti, a breve distanza dalla morte avvenuta il 4 marzo 1932.
Libro usato disponibile in copia unica
Argomenti: Biografie, Indiani d'America, Storia, Storia dei Popoli,