Il Mistero dei Celti
di Herm Gerhard
Editore: Garzanti Editore
Prezzo: € 20,00
Informazioni: traduzione dal tedesco di Gianni Pilone-Colombo. - pp. 368, 21 tavv. b/n f.t., 16 cartine b/n, Milano
Stampato: 1978-10-04
Codice: 500000002546
I celti esistono ancora; o almeno, esiste una «differenza» celtica che in Irlanda, in Galles, in Bretagna, continua ad accendere passioni e persino rivolte.
Celti furono i primi veri, temibili «barbari» con cui i romani si scontrarono; i primi rivali la cui civiltà non si fosse formata nella domestica e variopinta ressa degli scali sul Mediterraneo (questo «stagno» intorno a cui, come scrisse Platone, gli uomini si addensavano «simili a raganelle»), ma nelle cupe foreste che coprivano gran parte del continente, in vaste pianure nebbiose traversate da grandi fiumi, sulle fredde coste settentrionali e sotto cieli bassi. Nel primo secolo a.C. due intellettuali cosmopoliti di lingua greca, Strabone e Diodoro Siculo, raccolsero le notizie e gli stupori che, a proposito dei celti, circolavano nel mondo ellenizzato: riferirono quel che si diceva del loro furore guerresco e della loro infantile passione per gli ornamenti, i monili, le vesti sgargianti; accennarono all'esistenza, presso i celti, di poeti lirici (i bardi) che solevano cantare panegirici o satire, e di filosofi e teologi (i druidi); descrissero i lunghi banchetti su pelli di cane o di lupo, vicino ai camini dove ardevano grandi fuochi, mentre brontolavano nei calderoni o sfrigolavano sugli spiedi i grossi pezzi di porco tra cui sarebbe stata scelta, per onorare il più valoroso tra i convitati, la Porzione dell'Eroe.
Tuttavia all'epoca di Strabone e Diodoro l'astro dei celti andava già declinando: un tempo i loro regni si erano estesi dai Carpazi alle Isole Britanniche (ancora oggi innumerevoli luoghi hanno in Europa nomi celtici); riversandosi dai segreti serbatoi del continente, popolazioni di ceppo diverso da tempo premevano sui celti, e li sospingevano verso est; le legioni di Cesare sembravano destinate a segnare il definitivo tramonto della civiltà che per prima aveva abbracciato gli spazi destinati a diventare, in un lontano futuro, il cuore d'Europa. Non fu così.
Nei ridotti di Gallia e di Bretagna lo spirito celtico sopravvisse; l'esercitata memoria e l'abitudine alla narrazione orale (sottolineate da… Cesare nel De bello gallico) trasmisero di generazione in generazione lingua e tradizioni; durò nelle campagne vicino ai fuochi, nelle case contadine, durante i lunghi inverni, l'antica convivialità; e quando a questo retaggio si mescolò il cristianesimo esplose la prima, grande rinascita celtica. La fantasia fiabesca dei celti si compiacque allora nel seguire per fosche boscaglie e acquitrini, in rudi castelli e a festosi conviti, le imprese di re Artù e dei suoi cavalieri; intanto, in Irlanda, i monaci, miniando i Libri Sacri, riscoprivano l'avviluppata, rabescata e un po' ebbra tradizione decorativa del loro popolo; altri monaci irlandesi raggiungevano il continente e rischiavano di conferire una definitiva patina «celtica» al cristianesimo europeo.
Dalla preistoria e protostoria sino al medioevo, Gerhard Herm segue in questo Volume di affabile dottrina, nei momenti di luce e in quelli di offuscamento, la parabola dei celti, che furono nel mondo antico una grande civiltà cui toccò in sorte la sconfitta; quello che sappiamo di loro, non loro lo hanno scritto, ma i vincitori; riscoprirli (anche sull'onda dei «revivals» celtici che il nostro secolo ha conosciuto, in letteratura, in politica...) significa rendere giustizia alla varietà delle scaturigini da cui l'Europa ha succhiato il suo latte.
Nato nel 1931 a Crailsheim, Gerhard Herm vive a Ottobrunn presso Monaco. Dopo avere studiato storia ed economia prima negli USA e poi a Monaco, ha lavorato per la radio e la televisione. Risale a questo periodo una serie di documentari sulle civiltà mediterranee e su temi economici. Nel 1972, Herm ha ricevuto il premio «Ernst Schneider» per il miglior film d'argomento economico dell'anno. Ha collaborato a vari volumi di saggistica e ha pubblicato libri di vario argomento. In Italia .è stato edito da Garzanti L'avventura dei fenici (1974).
Il volume è disponibile in copia unica