Lavoro Intellettuale e Lavoro Manuale nell'Antica Grecia
di Farrington Benjamin
Editore: Giangiacomo Feltrinelli Editore
Prezzo: € 12,00
Informazioni: seconda edizione, prefazione e introduzione dell'autore, traduzione dall'inglese di Anna Omodeo. - pp. 144, ill. b/n, Milano
Stampato: 1970-05-30
Codice: 500000002259
Questo libro si compone di quattro saggi che trattano storicamente, cioè in stretto rapporto con il rispettivo ambiente sociale, quattro grandi movimenti del pensiero antico.
Il primo saggio studia il carattere del primo grande periodo della scienza greca, e dimostra che essa, pur non essendo ancora sperimentale, non era neanche puramente speculativa, essendo in realtà strettamente legata alla pratica. I filosofi ionici non erano semplici osservatori della natura, ma interferivano attivamente in essa: il filosofo e l'uomo d'azione erano ancora una cosa sola.
Il secondo saggio descrive gli effetti prodotti sull'arte e sulla scienza medica dai mutamenti sociali, che sono stati pure mutamenti del modo di considerare il lavoro manuale e i lavoratori manuali.
I medici ippocratici, giustamente famosi per il fatto che consideravano il paziente come un organismo vivo che lotta per mantenersi in equilibrio con l'ambiente, trascuravano il fattore principale dell'ambiente dell'essere umano: il suo lavoro. Ora la società agisce nell'individuo in primo luogo attraverso il lavoro. E se l'individuo non riesce a reagire adeguatamente all'ambiente, quelle che vanno mutate sono spesso appunto le sue condizioni di lavoro.
Il terzo saggio tratta dello stoicismo, come movimento vivo e in continuo sviluppo attraverso i cambiamenti dell'ambiente. Guardando con gli occhi dello storico Diodoro Siculo, possiamo vedere lo stoicismo come un sistema di vita con molti aspetti di origine orientale. Influenzato dapprima dalla fede astrologica in una giusta società, esso indusse a critiche radicali delle ingiustizie nella società greca. Più tardi, come scuola di rassegnazione, fini col diventare il cemento sociale dello Stato romano che, col suo aiuto, si servi della religione come mezzo di controllo politico. Il quarto saggio mostra appunto come la mite religione e l'ardita scienza di Epicuro, la cui rapida diffusione attraverso l'Italia minacciava di privare la superstizione della sua funzione politica, abbia allarmato la classe dirigente a Roma e provocato una lotta intellettuale in cui furono avversari lo statista Cicerone e il poeta Lucrezio.
Beniamin Farrington, nato a Cork (Irlanda) nel 1891, è stato professore di letterature classiche in molte università, tra cui quelle di Città del Capo, Bristol, Swansea. Vive ora a Lymington. Tra le sue opere ricordiamo: Science in Antiquity, 1936; Scienza e politica nel mondo antico (1939), Feltrinelli, 1960; Storia della scienza greca (1944), Mondadori, 1964; Francesco Bacone filosofo dell'età industriale (1949), Einaudi, 1967; Aristotle: Founder of Science Pbilosopby (1965); Che cosa ha veramente detto Epicuro (1967), Astrolabio, 1967.
Il volume è disponibile in copia unica
Argomenti: Antica Grecia, Società, Scienza, Arte, Filosofia, Storia, Storia dei Popoli,