Il Dalai Lama
di Avedon John F.
Editore: dall'Oglio Editore
Prezzo: € 20,00
Informazioni: introduzione di Fosco Maraini, prefazione dell'autore, traduzione dall'inglese di Maria Antonia Sironi. - pp. 488, Milano
Stampato: 1989-10-01
Codice: 500000001916
Per oltre duemila anni il Tibet ha vissuto un'esistenza isolata dal resto del mondo.
«Il paese delle nevi», l'altipiano ad oltre 4500 metri all'ombra della catena himalayana, era una società feudale di contadini e monaci buddhisti, di nomadi e aristocratici il cui capo spirituale e temporale, il Dalai Lama, il dio-re reincarnazione dei suoi predecessori, veniva individuato ancora bambino grazie ad oracoli e visioni secondo un antico rituale.
Il popolo tibetano trovava nell'orizzonte dei propri villaggi, in quelli della propria antica e multiforme civiltà religiosa, artistica, letteraria, teatrale, musicale, i mezzi per trascorrere un'esistenza tutt'altro che priva di soddisfazioni e raramente miserevole sul piano delle, esigenze materiali.
Questo libro «sconvolgente» come lo definisce il grande orientalista Fosco Maraini, autore di Segreto Tibet, nella sua introduzione fornisce un resoconto completo e approfondito di come un tranquillo paese sia stato violentemente strappato alla propria esistenza e di come il suo paziente, mite e coraggioso popolo si sia opposto al proprio destino. Nel 1950 il Tibet viene invaso dall'Esercito di liberazione popolare della Cina comunista. In tre settimane la debole resistenza delle truppe tibetane viene sopraffatta e il Dalai Lama, allora sedicenne, viene costretto a subire la gestione di un governo fantoccio sotto tutela cinese. Le cosiddette «Riforme Democratiche » privano gli abitanti della loro terra, dei loro beni e dei loro diritti umani. La rivolta è inevitabile e nel 1959, a seguito di una massiccia sollevazione popolare in Lhasa, repressa con la forza, il Dalai Lama e costretto a rifugiarsi in India.
Ciò che accade in seguito è completamente inaspettato. Il Dalai Lama e i 100.000 esuli che lo raggiungono a ondate successive non soltanto riescono a sopravvivere, ma anche a far rinascere il loro patrimonio culturale mentre continuano a battersi per poter un giorno attuare il loro sogno di un Tibet libero e indipendente.
Lavorando febbrilmente, creano fattorie nella giungla, costruiscono biblioteche e monasteri, attuano un sistema scolastico autonomo e istituiscono un governo democratico in esilio.
Mentre questo avviene sotto la guida illuminata del Dalai Lama, figura d'eccezione preoccupata in primo luogo della salvaguardia dei diritti umani della propria gente, instancabile animatore di iniziative e portavoce di grande dignità e fermezza delle istanze tibetane in tutte le sedi internazionali a cominciare dalle Nazioni Unite, la Cina attua all'interno del Tibet una dura politica repressiva, mentre i fanatismi della Rivoluzione Culturale distruggono le vestigia piiî sacre del millenario paese.
L'autore, che ha vissuto accanto al Dalai Lama, al suo governo e alla sua gente in esilio per quattro anni, ha raccolto testimonianze uniche di questa dolorosa vicenda storica dalla viva voce dei protagonisti e gran parte del contenuto di questo libro acquista cosi una drammatica autenticità.
Sarà il futuro a dire se la speranza del Dalai Lama di rientrare un giorno in un Tibet pacificato e di nuovo padrone dei propri destini, sia pure in un diverso contesto politico, potrà essere esaudita.
John F. Avedon è nato a New York e ha studiato al Sarah Lawrence College. Giornalista affermato, collabora a Newsweek e al The New York Times Magazine.
Il volume è disponibile in copia unica
Argomenti: Dalai Lama, Cultura Tibetana,