Dell’Amore Immortale
Autore/i: Scaligero Massimo
Editore: Edizioni Tilopa
pp. 320, Roma
Trama dell’opera, la più significativa forse di Massimo Scaligero, è il darsi del ritmo secondo la propria spontaneità metafisica, il cui volitivo accoglimento, per il lettore, comincia già a esserne l’esperienza. L’argomento sboccia così come forma del ritmo che via via lo trama, sicché forma e contenuto divengono, l’uno per l’altro, reciprocità sonora: il consueto schema della forma a determinarsi per il contenuto, secondo l’ordine di necessità proprio all’intellettualità meccanica, è superato dalla sorgività intuitiva dissipante l’antico dualismo.
L’«Amore Immortale» non è l’oggetto della trattazione, bensì il soggetto. Sperimenta se stesso come fluire della Forza che silenziosamente si dona in chi sappia ad essa coscientemente aprirsi.
L’opera si svolge secondo il triplice orientamento del pensare, del sentire e del volere e le correlative tecniche liberatrici, essenzialmente tutte riconducibili alla segreta sintesi del puro percepire come soglia dell’Amore.
- Del Volere che ama
- L’essere dell’Amore
- La Luce della forma
- Il giuoco di Luce delle tenebre. La brama
- Non senso e senso della voluttà
- Rattenimento e liberazione imaginativa
- L’asse di Luce. La saggezza spinale
- Le forze della meditazione
- Del pensiero folgorante
- Le forme della paura: le metafisiche morte
- Resurrezione del sentire. La vita della Luce
- La calma
Appendice n. 1
Appendice n. 2
Argomenti: Amore, Pensiero, Sensibilità, Sentimenti,