Del Dovere dei Guerrieri
Titolo originale: Buke giri monogatari
Autore/i: Saikaku Ihara
Editore: Luni Editrice
introduzione, note e glossario di Roberto Tresoldi, traduzione di Anna Pensante.
pp. 160, Firenze
Il nome di Ihara Saikaku è legato soprattutto ai romanzi e racconti ambientati nel fascinoso «mondo fluttuante» in cui si muovono libertini, cortigiane e innamorati, mentre è meno conosciuta la sua trilogia dedicata ai samurai e alle loro vicende sanguinose. Dei tre libri che Saikaku dedicò alle storie della nobiltà guerriera, è proprio il Buke Giri Monogatari, ovvero i «Racconti sul dovere dei guerrieri», quello considerato il più riuscito e il più avvincente.
Sono protagonisti di queste pagine i samurai e i ronin («guerrieri senza padrone») che, per mantenere la parola data o vendicare un’offesa, affrontano imprese che a volte sono di strenuo eroismo, a volte invece appaiono prive di qualsiasi senso, e proprio per questo rappresentano alla perfezione quell’ideale di abnegazione e fedeltà assoluta a un principio che è uno dei segni distintivi della cultura giapponese.
Saikaku visse in una società in profonda trasformazione, nella quale la borghesia cittadina, benché disprezzata, stava assumendo un ruolo economico sempre più rilevante grazie al suo dinamismo, mentre i guerrieri lentamente perdevano la loro ragion d’essere da quando le guerre feudali erano diventate solo un lontano ricordo. In questi racconti rivive così il loro mondo fatto di raffinatezze e violenza un tempo. Saikaku rievoca personaggi affascinanti e remoti, giovani e valorosi samurai dalla bellezza ambigua, astuti ronin che tramano le loro vendette, ragazze nobili e delicate capaci di sacrificarsi in nome dell’onore, e che spesso sanno comportarsi più coraggiosamente degli uomini. Tutti però sono accomunati dalla fedeltà inflessibile al dovere d’onore, si tratti di vendicare il padre o il proprio signore, rispettare la parola data, lavare col sangue un’offesa, fosse anche insignificante. È questa l’unica morale da rispettare in un mondo ormai perduto, che Seikaku mette in scena con grande raffinatezza di stile.
Ihara Saikaku, pseudonimo di Hirayama Togo (Osaka 1642-1693), esordì come poeta di haiku, genere di cui divenne maestro. Fu il primo scrittore giapponese e descrivere nelle sue opere il vivace mondo dei mercanti e della borghesia cittadina, di cui fu interprete realistico e, a volte, crudo. La sua opera più famosa, che riscosse un immenso successo, è il romanzo, Vita di un libertino, del 1682, che diede inizio al romanzo realistico di costume, l’Ukiyo-zoshi.
Argomenti: Arte della Guerra e Strategia, Cultura Giapponese, Giappone, Tradizioni,