Debussy – La Vita e l’Opera
Titolo originale: Debussy – His Life and Mind
Autore/i: Lockspeiser Edward
Editore: Rusconi
prima edizione, introduzione dell’autore, traduzione dall’inglese di Domenico de’ Paoli, in sovraccoperta: Ritratto di Debussy, di Jacques Emile Blanche (1902), Parigi, Collezione Madame Jobert-Georges.
pp. 656, nn. fotografie b/n f.t., nn. spartiti musicali b/n, Milano
Alla magniloquenza, grandiosità, potenza dell’arte wagneriana, Debussy oppone il culto della raffinatezza minuta e preziosa, dell’eleganza agile e smaliziata.
La sua arte si sforza di tradurre sensazioni evanescenti, profumi, riflessi, instabili momenti della natura, e introduce nella musica l’«impressionismo» già diffuso nella poesia e nella pittura.
Claude Debussy fu al centro di complesse e sottili relazioni fra la musica e le arti, nell’Europa della Belle Epoque. Tutta la sua opera, interrotta nel 1918 da una morte relativamente precoce, a cinquantasei anni, costituì non soltanto il consapevole affermarsi di uno stile che rifiuta ogni schema formale prefisso, ogni regola di composizione precostituita, ogni obbligo di modulazioni regolari, quindi nuovo ed avanzato, ma anche il lucido tentativo di attuare, secondo l’estetica del decadentismo, la fusione dei linguaggi delle arti: di trasferire nella musica la perennità dell’immagine, come accade nella pittura e nella scultura, o la precisione della parola, come accade nella poesia.
Per Edward Lockspeiser, autore della più accreditata biografia critica di Debussy, la vita del compositore e le sue opere si inseriscono nella variegata cornice dell’Europa artistica dell’epoca. Proust e Wilde, Turner e Monet, il wagnerismo e la scoperta dell’arte estremo-orientale, fecero parte integrante del clima culturale intorno a Debussy, e sono riflessi nelle sue opere attraverso il filtro di una sensibilità docile alle mille suggestioni dell’ambiente, dell’aura stessa, e intenta a cogliere l’eterno dell’arte nel provvisorio della moda.
Accanto ai capitoli biografici e storici sull’arte e sulla mondanità contemporanee a Debussy, Lockspeiser ha scritto pagine critiche essenziali sul linguaggio musicale e sulla poetica «impressionista» del massimo compositore francese moderno, cui si devono L’après-midi d’un faune, La Mer, Images, Préludes, l’opera Pelléas et Mélisande, vale a dire alcuni tra i più preziosi pezzi del Novecento musicale.
Edward Lockspeiser, nato a Londra nel 1905, ebbe una formazione cosmopolita: a Parigi, con Alexandre Tansman e Nadia Boulanger, a Berlino con Joseph Rufer, a Londra con Malcolm Sargent per la direzione d’orchestra. Direttore d’orchestra (fondatore della Toynbee Hall Orchestra) e critico musicale («Yorkshire Post»), quindi organizzatore culturale (funzionario alla BBC dal 1941 al 1950, con compiti relativi ai programmi stranieri), Lockspeiser ha al suo attivo numerosi volumi di biografie: Berlioz (1939), Bizet (1951), una prima edizione di Debussy (1930), saggi specialistici sulla musica francese e contributi ad opere collettive. È morto nel 1973.