De Senectute – De Amicitia
Autore/i: Cicerone
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
cura e introduzione di Guerino Pacitti, traduzione di K. Simbeck.
pp. XX-194, Milano
Composti da Cicerone nel 44 a.C., un anno prima della morte, il De senectute e il De amicitia – insieme al De officiis, scritto nello stesso anno – formano la triade di opere filosofiche in cui è espressa la summa del pensiero ciceroniano, plasmata della consuetudine di una vita intera con le grandi correnti di età ellenistica, quali lo stoicismo, l’epicureismo e l’Accademia platonica. Vecchiaia, dunque, come “fine attiva”della vita, fase vitale dell’esistenza del cittadino repubblicano, punto di riferimento soprattutto in funzione politica. Amicizia, invece, come cardine della moralità, pilastro sul quale poggia la nobilitas, intesa come espressione di quella Repubblica senatoria destinata di lì a poco a scomparire. Il valore più autentico di queste conversazioniimmagginarie è da cogliere nell’inalterabile presenza nel tempo delle stesse domande e delle stesse inquietudini, in tutta la ricchezza interiore dell’umanesimo ciceroniano, conforto spirituale e non pretesa ricerca della verità, secondo i criteri del rigore e dell’originalità del metodo filosofico.
Introduzione
di Guerino Pacitti
Bibliografia
Orientamenti bibliografici
a cura di Cristina Borgia
CATO MAIOR – DE SENECTUTE
CATONE MAGGIORE – LA VECCHIEZZA
LAELIUS – DE AMICITIA
LELIO – L’AMICIZIA
Note alla traduzione
De senectute – De amicitia
Argomenti: Antica Roma, Antichi Costumi, Antichità, Politica, Storia dei Costumi, Storia del Pensiero,