Davide Lazzaretti
Un delitto di stato
Autore/i: Gremmo Roberto
Editore: Storia Ribelle
pp. 160, Biella
Nei primi decenni della debole ed incerta Italia unita irrompe nel mondo “altro” dei ceti popolari la straordinaria figura di un profeta, un Messia che si proclama «Cristo in seconda venuta» ed annuncia tempi nuovi di Giustizia e Liberazione. Si chiama Davide Lazzaretti e nell’Amiata dove è nato e predica, raccoglie le speranze di centinaia di contadini che lo seguono mentre annuncia gli ultimi tempi sventolando una bandiera rossa ed inneggiando alla Repubblica, perfetta incarnazione del Regno di Dio, Lazzaretti viene ucciso il 18 agosto 1878 mentre capeggia una pacifica processione, davanti a una folla impietrita, un carabiniere gli spara in piena fronte. Questo libro analizza per la prima volta le modalità e rivela i retroscena torbidi ed oscuri di quell’uccisione, un vero e proprio omicidio premeditato.
Dallo studio delle più dimenticate carte d’archivio, risulta che l’esecuzione non avvenne per caso ma fu “programmata” perché le classi dirigenti dell’epoca temevano che la predicazione di Lazzaretti potesse allargarsi, portando i ceti contadini ad una ribellione aperta proprio mentre si moltiplicavano le congiure di Mazziniani, Massoni ed Anarchici.
E si scopre che l’esecutore materiale, il carabiniere Pellegrini venne poi ucciso a coltellate in circostanze poco chiare, mentre il suo diretto superiore, De Luca si rivelò un’arnese di Questura pronto a tutto, agli ordini del regista occulto della repressione: il prefetto Berti diventato col tempo capo dei primi “Servizi Segreti” italiani.
Alle spalle degli esecutori, l’ombra sinistra dell’intera classe politica unitaria e “liberale”, sempre ostile alle classi oppresse e pronta a fermare la loro protesta con la “maniera forte”, Decisa, come nel caso di Lazzaretti, a fare ricorso in modo spietato al delitto politico.
Argomenti: Biografie, Cristianesimo, Eresie, Profeta, Spiritualità,