Critica alla Psicanalisi
Autore/i: Innocenti Ennio
Editore: Sacra Fraternitas Aurigarum in Urbe
terza edizione integrata, prefazione dell’autore, con un’appendice del neuropsichiatra Giuseppe Vattuone.
pp. 180, Roma
Dalla prefazione dell’autore:
“Questo libro si prefigge modestamente lo scopo di diffondere ed irrobustire un atteggiamento riflessivo, critico, responsabile nei confronti della psicoanalisi freudiana. Notava, molti anni or sono, l’insospettabile David Michel: «Mi chiedo, certe volte, se l’Italia non stia subendo perfino un’infiltrazione più potente di quella che si può osservare in altre nazioni già penetrate più diffusamente dal freudismo». Oggi non ci sono dubbi: il freudismo ha superato, da noi, molte resistenze, si è strategicamente piazzato, è all’offensiva e l’opinione pubblica lo subisce credula e passiva.
Ne risulta per gli psicoanalisti una prospettiva di conquista obbiettivamente poco entusiasmante e tuttavia essi continuano a non gradire critiche, specialmente dal di fuori del loro recinto «confessionale», le squalificano pregiudizialmente come espressione di psiche malate, le rigettano con tanta minore considerazione quanto più esse sono seriamente pensate e conseguentemente radicali.
Avendo scritto per chi sia ancora disposto a vagliare la critica, non mancheremo di rispondere anche a queste prevenzioni. Ad un pregiudizio, tuttavia, conviene replicare subito, in capite libri.
Questo: la critica alla psicoanalisi sarebbe radicalmente viziata quando fosse rivolta al solo freudismo e tralasciasse di considerare adeguatamente l’evoluzione post-freudiana. Il lettore, pertanto, deve subito sapere che die Sache – la Cosa, come la indicava tra gli «iniziati» il fondatore – fu chiamata psicoanalisi proprio da Freud il quale dimostrò che questo titolo competeva esclusivamente al suo lavoro e alla sua tecnica, pretesa che gli venne ufficialmente riconosciuta nel 1929 dalla British Medical Association.[…]”
Argomenti: Analisi, Ideologia, Psicoanalisi, Psicologia, Ricerca Psicoanalitica,