Cosmologia del Secolo XX
Studio epistemologico e storico sulle teorie cosmologiche contemporanee
Autore/i: Merleau-Ponty Jacques
Editore: Il Saggiatore
prima edizione, traduzione di Sergio Chiappori.
pp. 512, Milano
Con le Considerazioni cosmologiche di Einstein si apre, nel febbraio 1917 la nuova era della cosmologia relativistica.
L’Universo è finito o infinito? Secondo il modello di Einstein, mentre il tempo continua a prolungarsi tra l’infinito del passato e l’infinito dell‘avvenire, lo spazio si chiude; non c‘è più infinità nello spazio e pur tuttavia lo spazio non ha confini; il centro è dappertutto e la circonferenza in nessun luogo.
Ma nell’universo einsteiniano la curvatura dello spazio non influisce sul tempo, in base alla tradizionale ipotesi della «quiete cosmica». Insomma l’universo einsteiniano, ipersferico e omogeneo, e un universo statico.
Le Considerazioni di Einstein furono soltanto il primo squillo di una trionfale e avvincente avventura del pensiero tra il 1917 e il 1930, destinata a trasformare da cima a fondo il volto della totalità in cui viviamo. In una disputa fitta di colpi di scena, si avvicendarono le idee di un manipolo di scienziati-eroi: Friedman; de Sitter; Eddington; Lemaitre; Robertson; Weyl… Lo stesso Einstein tornò sulle proprie posizioni e le corresse. Ma fu soprattutto Friedman a introdurre il concetto rivoluzionario che «la metrica dello spazio è funzione del tempo cosmico».
Con la temporalizzazione della geometria, anche l’ipotesi della staticità dell’universo era abbandonata. Qualche anno dopo, Eddington dimostrava che non appena si ammette che il raggio dell’ipersfera di Einstein può essere variabile col tempo, lo stesso universo einsteiniano diventa una figura a equilibrio instabile: «ogni fluttuazione locale di densità deve ripercuotersi sull’assieme della geometria cosmica dando il via a una espansione o a una contrazione che non possono estinguersi e devono anzi proseguire». Mentre questi risultati teorici infliggevano un colpo mortale al pregiudizio della quiete cosmica, essi erano confermati dall’osservazione astronomica. Un pioniere dell’universo « lontano Edwin Power Hubble, spingeva il suo sguardo nel «regno delle nebulose», annunciando al mondo che il sistema delle galassie presenta l’apparenza di una espansione: ogni galassia sembra allontanarsi dalla Terra con una velocità proporzionale alla sua distanza.
Cosi un fisico di genio e un telescopio gigantesco cominciarono quasi contemporaneamente a sconvolgere la nostra tradizionale rappresentazione del cosmo.
Questo libro ci racconta la storia delle conquiste che hanno fatto seguito al più affascinante appuntamento che forse si siano mai date nei secoli due discipline diverse: l’astronomia e la fisica, la cosmologia e la teoria della relatività.
Jacques Merleau-Ponty, laureato in lettere, e «ancien élève» della Scuola normale superiore, e «agrégé» in filosofia. Prima di terminare gli studi, fu chiamato alle armi allo scoppio della seconda guerra mondiale.
Fatto prigioniero, riusci a evadere e partecipò alla Resistenza, subendo l’arresto della Gestapo e la prigionia. Dopo un’esperienza di giornalista all’Agenzia France-Presse e a «Combats» e di , professore al liceo di Beauvais, è attualment « Maitre de conferences » alla Facoltà di Lettere di Besancon. Ha collaborato al «Panorama delle idee contemporanee» di Gaetan Picon. Questo libro è nato da una tesi sostenuta alla Sorbona il 19 giugno 1965.
Argomenti: Astrologia, Cosmologia, Storia Moderna e Contemporanea, Universo, Universo Celeste,