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Cosmicomiche Vecchie e Nuove

Cosmicomiche Vecchie e Nuove

Autore/i: Calvino Italo

Editore: Garzanti Editore

seconda edizione.

pp. 320, Milano

Raccontandoci le sue avventure nelle epoche più remote della storia cosmologica, astronomica, geologica, biologica, l’eroe di questo libro, che risponde all’impronunciabile nome di Qfwfq, non spiega mai chi è e com’è fatto, ma solo che lui c’era, che lui era lì, testimone oculare e spesso parte in causa d’ogni grande avvenimento, dal «big bang» in poi, per cui è lecito arguire che ha l’età dell’universo. Basta chiedergli dell’estinzione dei dinosauri, o dell’accensione delle galassie, e Ofwfg è sempre pronto a raccontarvi come sono andate veramente le cose; privo di partiti presi, avalla di volta in volta le ipotesi più opposte e contraddittorie: la teoria cosmologica dell’«universo oscillante» e quella della «creazione continua», l’origine della Luna per «fissione» o per «cattura» o per «aggregazione».
Da più di vent’anni Italo Calvino va sviluppando una sua fantascienza all’incontrario, che tratta non del futuro ma delle remote origini, e in cui i millenni trascorrono come minuti. Oltre ai testi compresi nei fortunati libri Le Cosmicomiche (1965) e Ti con zero (1967), questo volume raccoglie tutti i racconti di Ofwfq pubblicati sparsamente, dai primi, scritti quando ancora la Luna non era stata raggiunta dall’uomo, ai recentissimi, che hanno per sfondo gli ultimi orizzonti dell’astrofisica: «quasars», «pulsars», «buchi neri». L’ordinamento di questo volume, che parte dall’evoluzione delle specie animali per risalire alla formazione della crosta terrestre, alla nascita dei corpi celesti e giungere ai primordi del tempo e al nulla originario, compone le avventure di Qfwfq in una sorta di «Storia naturale» d’un Plinio fanfarone o di controcanto grottesco al poema di Lucrezio.
Se ogni racconto prende spunto da affermazioni o congetture di scienziati, solo una logica letteraria guida i suoi sviluppi, come esperimento di nuove forme nell’immaginazione e nello stile, e riscoperta dei nuclei mitici che continuano ad agire in tutti i processi conoscitivi, anche i più astratti. «Le Cosmicomiche», così Calvino presentava i primi pezzi della serie, «hanno dietro di sè soprattutto Leopardi, i comics di Popeye (Braccio di Ferro), Samuel Beckett, Giordano Bruno, Lewis Carroll, la pittura di Matta e in certi casi Landolfi, Immanuel Kant, Borges, le incisioni di Grandville».

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Argomenti: Italia, Letteratura, Racconti,

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