Corano Senza Segreti
Il libro sacro dei musulmani appartiene, come ogni altro libro sacro, al patrimonio dell’umanità. È una guida per tutti coloro che cercano un’espressione spirituale valida anche senza l’adesione alla religione specifica, ai suoi rituali, ai suoi eventuali limiti.
Autore/i: Mandel Gabriele
Editore: Rusconi
prima edizione, premessa dell’autore, in sovracoperta: Composizione Calligrafica, Arte Ottomana, Akka (Palestina), 1889-1890. Inchiostro, guazzo e oro su carta, Milano, Tekke dei Sufi Jerrahi-Halveti.
pp. 280, nn. tavole b/n f.t., illustrazioni b/n, Milano
Che significato ha oggi il Corano? Quale il suo valore, a fronte delle esigenze degli uomini nel XX secolo? Il Corano senza segreti, scritto da un musulmano per i non musulmani, ci aiuta ad addentrarci sino in fondo nel mondo affascinante e complesso dell’Islam.
Lettura moderna e completa del Libro sacro, lo studio di Gabriele Mandel dà una risposta a quesiti di estrema attualità, ed in modo ortodosso ma obiettivo ripercorre le tappe della composizione, del destino storico e dell’affidabilità dei testi tramandati. Dopo aver tracciato la biografia di Maometto, l’autore affronta i temi essenziali del Corano, con una sintesi di tutti i contenuti: il concetto di Dio, la creazione del Mondo, il Giudizio finale, il significato anche emblematico del Paradiso. Due capitoli sono dedicati ai profeti, ed altri spiegano il digiuno di ramazan, il pellegrinaggio alla Mecca, la preghiera rituale, le disposizioni della Legge, le imposizioni riguardanti l’uomo, la donna e l’unione coniugale.
Un aspetto fondamentale del Corano senza segreti (i cui molti passi citati son qui tradotti con la massima aderenza all’originale) è la schiettezza con la quale Gabriele Mandel affronta temi scabrosi o errori radicati in Occidente come i «versetti satanici», il velo delle donne, le quattro mogli, la «guerra santa». L’autore, offrendoci le molte “letture” che dal Corano hanno tratto i fanatici o i sufi (liberali mistici dell’Islam), fa luce su integralismi ed equivoci e, ristabilendo la verità, conclude che per l’Islam, in definitiva «nessuna guerra è santa».
Gabriele Mandel Vicario generale (khalyfa) dei Sufi Jerrahi-Halveti in Italia. Laurea Honoris Causa in Scienze Islamiche dell’Università Statale di Konya (Turchia). Membro fondatore del Direttivo dell’Università Internazionale Islamica Ibn Roshd di Córdoba (Spagna).
Direttore della Facoltà di Psicologia dell’Università Europea del Lavoro di Bruxelles.
Già docente della Facoltà di Architettura di Torino, e all’Università Iulm di Milano, quale direttore di Istituto. Artista versatile, l’European Who’s Who lo cita come il «più importante ceramista islamico contemporaneo».
Espositore alla Biennale di Venezia, ha tenuto mostre personali in numerosi musei del mondo. Autore di parecchi volumi, presso Rusconi ha pubblicato anche Storia dell’harem (1992) e Storia del Sufismo (1995).
Argomenti: Corano, Cultura Islamica, Islam, Islamismo, Testi Sacri,