Conversazione in una Stanza Chiusa con Mario Soldati
Autore/i: Lajolo Davide
Editore: Edizioni Frassinelli
prima edizione.
pp. 158, Milano
È un tempo in cui si ha difficoltà a tenere viva la conversazione. Gli uomini si incontrano freddamente, svogliati, come se a tutti noi fossero seccate le parole sulle labbra. Questo accade anche a chi del linguaggio, della parola, del dialogo ha fatto mestiere o missione.
Si preferiscono gli ammiccamenti gelosi oppure il silenzio.[…] È il tempo dello sberleffo e di chi ama fare il processo altrui senza guardarsi dentro perché sa, quasi sempre, che albergano dentro di lui indegnità e paura della verità.
Con Soldati invece ho subito sentito che la parola è rivelatrice, che egli crede alla parola e all’umanità degli incontri tra uomini che possono guardarsi negli occhi. Sono stato nella sua casa & conversare con lui. Una casa nel centro di Milano che sa del profumo di antico toscano, che spalanca sempre le finestre perché l’aria e le cose si avvicendino dentro la casa, perché non ha da difendere segreti ma parole franche mai sussurrate che possono benissimo trovare il posto adeguato in una stanza chiusa.[…]
Davide Lajolo si confronta con Mario Soldati. È l’incontro tra due scrittori, vecchi amici, entrambi popolari, vivi e palpitanti, dal passato ricco di esperienze artistiche e umane, parlano di letteratura, di cinema, di arte e delle loro aspirazioni, dei sentimenti, delle amarezze e delle gioie.
Davide Lajol è nato a Vinchio d’Asti nel 1912. Tra i suoi libri più noti: Il Vizio Assurdo (1960), Il Voltagabbana (1963), Poesia come pane (1973), I Rossi (1974), Finestre aperte a Botteghe Oscure (1975), Veder l’erba dalla parte delle radici (1977), I mè (1978), Come e perchè (1978), Fenoglio (1978), Ventiquattro anni (1981), Il merlo di campagna e il merlo di città (1983)