Contro Tutti i Nemici – Dentro la Guerra Americana al Terrorismo
Titolo originale: Against All Enemies
Autore/i: Clarke Richard A.
Editore: Longanesi & C.
prefazione dell’autore, traduzione di Renata Moro e Fabio Paracchini.
pp. 364, Milano
«La sera del 12 settembre incontrai il presidente che vagava da solo nella Situation Room. Prese da parte alcuni di noi e chiuse la porta. ’Sentite’, ci disse, ’lo so che avete molto da fare… ma voglio che riesaminiate tutto, qualsiasi cosa. Vedete se è stato Saddam. Controllate se è collegato alla cosa in qualche modo.’ ’Ma, signor presidente, è stata Al Qaeda.’ ’Lo so, lo so, ma… vedete se Saddam è coinvolto. Controllate soltanto… Cercate in Iraq, Saddam’, disse irritato, e se ne andò.»
Dopo aver servito sotto tre presidenti, Richard Clarke, ex capo dell’antiterrorismo americano racconta come, nonostante i ripetuti avvertimenti, la minaccia di Al Qaeda fu sottovalutata, come la presidenza Bush affrontò in modo del tutto inadeguato il dopo 11 settembre, come Bush ha scatenato in Iraq una guerra inutile e onerosa, che ha rafforzato il movimento terrorista islamico in tutto il mondo.
«Che cosa è successo esattamente l’11 settembre? Come sono andate le cose?» Questo libro, un documento eccezionale che risponde a tali domande meglio di qualsiasi altro, è la storia, vista dall’uomo che nel settembre 2001 guidava la task force antiterrorismo della Casa Bianca, di come Al Qaeda si sia sviluppata e abbia attaccato gli Stati Uniti in quel giorno che la Storia considererà a lungo come una svolta epocale. E’ una storia che parla di terrorismo – un nemico dapprima ignorato e poi un bersaglio mancato -, della CIA e dell’FBI, che hanno capito in ritardo l’esistenza di quella minaccia e hanno fatto ben poco per fermarla anche dopo aver convenuto che era grave e reale. È inoltre la storia degli ultimi vent’anni e di quattro presidenti: Reagan, Bush padre, Clinton, Bush figlio e della loro politica verso il terrorismo. Ancora, è la storia di come, persino dopo gli attacchi, l’America non abbia saputo eliminare Al Qaeda e abbia invece varato un’operazione fallimentare e controproducente in Iraq. Infine, questo libro è stato scritto per adempiere un dovere nei confronti di chi vuol sapere, per spirito di servizio, di verità e per il futuro. Perché la lealtà verso i cittadini deve avere la precedenza sulla lealtà verso qualsiasi apparato politico. Senza alcuna intenzione polemica, attenendosi alla verità dei fatti, il dettagliatissimo racconto che Richard A. Clarke fa in queste pagine diventa un implacabile atto d’accusa contro il presidente Bush e la sua amministrazione, colpevole di non aver sviluppato un consenso unanime sul problema finché questo non ha significato la morte di migliaia di persone, e in seguito di aver scelto una strategia del tutto sbagliata. I presidenti degli Stati Uniti devono giurare di difendere la Costituzione «contro tutti i nemici». In un momento storico come l’attuale, ricorda l’autore, la Costituzione va difesa anche contro chi vorrebbe usare il pericolo rappresentato dal terrorismo per aggredire le libertà in essa sancite. Tali libertà sono sotto assedio, perciò è essenziale proteggere la Costituzione… contro tutti i nemici.
Richard A. Clarke ha cominciato la propria carriera nell’apparato federale americano nel 1973, come analista di armi nucleari neH’ufficio del segretario alla Difesa. Ha salito i gradini della scala gerarchica con Reagan, Bush padre e Clinton, fino a diventare nel maggio 1998 il primo coordinatore nazionale per la sicurezza e l’antiterrorismo, incarico che ha mantenuto con Bush figlio fino alle dimissioni nel marzo 2003.
Argomenti: Complotti e Cospirazioni, Corruzione, Potere Politico, Sistema Politico, Stati Uniti, Storia dei Popoli, Storia Moderna e Contemporanea,