Colloqui su un Sentiero di Campagna (1944/45)
Autore/i: Heidegger Martin
Editore: Il Melangolo
a cura di Ingrid Schüßler, edizione italiana e premessa a cura di Adriano Fabris, traduzione di Adriano Fabris e Antonia Pellegrino.
pp. 240, Genova
IL CUSTODE: E le cose rimarranno così, finché Lei si sforzerà di trovare un passaggio, invece di lasciare aperta la via a un ritorno.
L’INSEGNANTE: Un ritorno verso dove?
IL CUSTODE: Verso dove propriamente noi già siamo.
L’INSEGNANTE: Tuttavia questo luogo dei mortali, che Lei a volte nomina, rimane per me avvolto nell’oscurità.
IL CUSTODE: Ne sia contento. È più utile questo buio della luce artificiale con la quale oggi si pretende di illuminare ogni cosa, in modo che non rimane più né il buio né la luce, e nemmeno la penombra –
L’INSEGNANTE: e noi, sommersi dalle informazioni, non riusciamo più a orientarci.
IL CUSTODE: E soprattutto non riusciamo a orientarci per quanto concerne noi stessi, perché, nel luogo dove propriamente già siamo, sta in primo luogo il nostro io, o, se Lei vuole chiamarla così, la nostra esistenza.
Argomenti: Esistenzialismo, Filosofia, Filosofia Occidentale, Pensiero,