Che Cosa ha Veramente Detto Gandhi
Autore/i: Vecchiotti Icilio
Editore: Ubaldini Editore
pp. 212, Roma
Questo volume su Gandhi si vuol presentare con una fisionomia del tutto particolare. Il Gandhi di cui vi si parla non è quello di tanta agiografia (del resto non tanto indiana quanto extraindiana), bensì un uomo che percorre un lungo e doloroso cammino di maturazione ideologica e politica, pur con taluni ‘punti fermi’ ai quali non sa rinunciare. Un uomo che, come tutti quelli che vivono concretamente nella storia, riesce a mutarsi con i problemi più urgenti della società del suo tempo e che cerca di operare in funzione dell’avvenire. Con il mito della dimensione eterna di Gandhi è estraneo a queste pagine il mito del Gandhi cristiano o cristianeggiante, mentre vi appare la dimensione dell’uomo che è legato alla sua terra e che è anche un prodotto della sua terra.
Fa quindi la sua comparsa la problematica complessa dei rapporti di Gandhi con l’India feudale, col modo di produzione asiatico nelle sue varie forme non ancora sufficientemente analizzate e con l’economia di villaggio, nel tentativo di portare questa ad una complessa e complicata modernità. Vien meno quindi, ancora, il mito del Gandhi, legato all’arcolaio eterno (altra dimensione non meno eterna delle rappresentazioni borghesi), e nasce (sia pure nelle forme incerte che storicamente ebbe) la dimensione del Gandhi che vuole la rivoluzione, ma non è consapevole dei termini di essa, di un Gandhi che non tradisce le esigenze delle classi diseredate (come nella tesi di Dutt e di Ruben) ma è tormentato da esigenze di natura diversa, la cui soluzione solo negli ultimi anni cominciava a chiarirsi. Scompare soprattutto il Gandhi occidentalizzante per dar luogo a una diversa dimensione brahmanica (e non brahminica), capace di trasformarsi e di trasformare, senza alcuna autentica concessione ad altre religioni o ad estranee mitologie.
L’autore, Icitto Vecchiotti, da molti anni collaboratore della nostra casa editrice, è nato a Roma. Laureato in Giurisprudenza e in Filosofia nella Università di Roma, poi assistente volontario e libero docente nella stessa Università, ed ora incaricato di Storia della filosofia medievale nelle Università, ha pubblicato numerose Opere di ricerca filosofica e storico-filosofica. Fra queste ricordiamo: Pensatori dell’India contemporanea (1960 (1959), Premessa a Jacobi (1959), Relazione e concreto (1960) Bhagavad-Gitâ (1965), Che cos’è la filosofia indiana (1968), La dottrina di Schopenhauer (1969), Introduzione di Schopenhauer (1970), La filosofia di Tertulliano (1970), Che cosa ha “veramente” detto Bruno (1971). Esperto cultore di lingue, ha anche scritto per questa collana Che cosa sono le lingue del mondo (1972).
- Problemi metodologici e prime questioni gândhiane
- L’attività gândhiana nel periodo sud-africano
- Fino allo choc degli anni trenta
- Dalla marcia del sale al secondo conflitto mondiale
- Dal secondo conflitto mondiale alla morte di Gândhî
- Gândhî come politico e come uomo della rivoluzione mondiale
Nota bibliografica
Argomenti: Biografie, Etica, Forza del Pensiero, Gandhi, Ideologia, Morale, Pensiero, Storia, Storia dei Costumi, Storia dei Popoli, Storia del Pensiero, Storia dell'Umanità,