Cantico dei Cantici
Testo originale ebraico con traduzione a fronte, commenti esplicativi tratti dal Talmùd e dalla tradizione rabbinica
Autore/i: Anonimo
Editore: Mamash Edizioni Ebraiche
introduzione e cura di rav Shlomo Bekhor, traduzione di Mosè Levi e Avigail Hadad.
pp. 192, ill. b/n, Milano
Il Cantico dei Cantici è uno dei 24 libri della Bibbia, nella sezione degli Agiografi, più precisamente dell’insieme chiamato Meghillòt. Fu scritto dal grande re Salomone che regno tra il 2924 e il 2964 del calendario ebraico (836-876 a.e.v.).
Composto da otto capitoli che racchiudono in apparenza parole d’amore, come uno sposo e una sposa che si parlano con affetto, in realtà sono espressioni dal significato molto profondo e simbolico, presentate in forma implicita e allegorica.
Siccome la natura dell’uomo è di ricercare il significato profondo delle cose, quando si imbatte in qualcosa di enigmatico, l’opera è stata scritta in apparente ambiguità da un grande re conosciuto come il più saggio tra gli uomini.
Chiunque approfondisca il testo capirà che un re come Salomone non ha scritto quest’opera per parlare dell’affetto tra due persone, bensì per rappresentare qualcosa di molto più grande, con parole ardite l’autore descrive l’amore spirituale che lega Dio al suo popolo, solo scavando nella profondità dei vocaboli si può arrivare a capire l’intensità e la bellezza di questo importante libro.
Rabbi ’Akìva affermava:”Il mondo intero non è tanto prezioso quanto il giorno in cui fu dato a Israele il Cantico dei Cantici, perchè tutti gli Scritti sono sacri ma il Cantico dei Cantici è il sacro per eccellenza” (Mishnà Yadayìm 3,5).
Questa è la prima traslitterazione in italiano con traduzione letterale e parafrasi commentata, che decifra l’autentico significato dei versetti. Un apparato critico basato su Talmùd, Midràsh e mistica.
Argomenti: Ebraismo, Testi Sacri,