Cacciatori di Indios
Titolo originale: El Guanaco Blanco
Autore/i: Coloane Francisco
Editore: Ugo Guanda Editore
prima edizione, traduzione di Pino Cacucci, collana: Narratori della Fenice, in copertina: una fotografia di Bruce chatwin.
pp. 230, Parma
…Con Coloane qualcosa di nuovo è entrato nella Casa della Letteratura: il rumore del mare in tempesta e le voci di migliaia di avventurieri sperduti nelle pianure della Patagonia e nella desolata solitudine della Terra del Fuoco…(Luis Sepúlveda)
Come raccontare lo sterminio sanguinoso e scientifico degli indios nella cornice della conquista e della colonizzazione dei nuovi pionieri bianchi? Come narrare il passaggio da un’economia di pura sussistenza, per passare allo sfruttamento intensivo del territorio realizzato dai latifondisti e dagli allevatori di pecore? Coloane decide di raccontare di quella parte di terra attraverso tre figure femminili. La prima, Esther, gestisce il Pelado Riera, una locanda al crocevia del nulla. La seconda, Men Nar, unica superstite al massacro della sua tribù, arriva ferita e sconvolta alla locanda del Pelado dove viene curata e in seguito adottata da Esther e dal Pelado. E infine Georgina, la figlia di Men Nar, la strana meticcia dagli occhi verdi, come l’erba coirón, la figlia della violenza dell’uomo bianco, che cresce insieme alla madre nella locanda. E al tavolo della locanda, nelle camere da letto o nella stalla, queste tre voci narranti dipanano un’infinità di storie, registrano le leggende indigene, i miti degli dei e degli eroi ona, raccolgono le testimonianze di un’umanità di passaggio fatta di avventurieri, pitocchi, missionari, studiosi, ex galeotti, navigatori consegnandoci i ritratti ora feroci, ora fieri, ora impavidi ma sempre indimenticabili dei protagonisti di un’epopea americana spesso dimenticata dai libri di storia.
Francisco Coloane, nato a Quemchi (Cile) nel 1910, dopo aver interrotto giovanissimo gli studi ha iniziato una vita avventurosa e girovaga nelle più remote regioni meridionali del continente americano: è stato pastore e caposquadra nelle haciendas della Terra del Fuoco, ha partecipato alle ricerche petrolifere nello Stretto di Magellano, ha vissuto insieme ai cacciatori di foche e ha navigato per anni a bordo di una baleniera, prima di iniziare (nel 1940) l’attività di scrittore. Presso Guanda sono usciti Terra del Fuoco, Capo Horn, I balenieri di Quintay, La scia della balena, L’ultimo mozzo della Baquedano e l’autobiografia Una vita alla fine del mondo. Coloane è scomparso a Santiago del Cile nell’agosto 2002.
Argomenti: Libri vari,