Bosco di Notte
Autore/i: Djuna Barnes
Editore: Casa Editrice Valentino Bompiani
introduzione di T.S. Eliot, traduzione dall’inglese di Filippo Donini.
pp. 216, Milano
“Djuna Barnes, da qualche parte nella miseria, e senza più scrivere”, annotava melanconicamente nell’Autobiografia (1948) William Carlos Williams, evocando la grande scrittrice newyorkese da un ritiro ignoto e muto scelto nel pieno della gloria. Bosco di notte, il suo capolavoro uscito nel 1936 a Londra, le aveva guadagnato presto l’ammirazione entusiasta dei grandi contemporanei: da T.S. Eliot, che tenne a battesimo l’edizione americana del 1937, a Graham Greene, a Dylan Thomas, che l’ha giudicato “una delle tre grandi opere in prosa che siano mai state scritte da una donna”. Il mistero e il silenzio in cui la Barnes ha avvolto da allora la sua vita, quasi una Greta Garbo della letteratura, sembra emblematicamente inscritto nella cifra esistenziale di questo romanzo, che più d’ogni altro riflette lo sfinimento e la disperazione della “generazione perduta” della letteratura americana. Come Hemingway, Dos Passos, Gertrude Stein, la Barnes fu tra gli americani a Parigi degli anni venti e trenta, quando Parigi era una festa e la Senna traboccava in tanti libri d’oltre oceano. Bosco di notte è ambientato appunto in quella società internazionale alla deriva, e la rappresenta con un senso dell’orrore e del destino che Eliot ha paragonato a quello degli elisabettiani. Ricomponendo in una trama narrativa classica lo spettacolo di una vita in decomposizione, senza tuttavia ignorarne il valore, magico indicato dal surrealismo, la Barnes coglie, per immagini prodigiose e in uno stile che ha l’intensità e la tensione della prosa poetica, la verità sul suo tempo.
Djuna Barnes è nata a Cornwall on-the-Hudson (New York) nel 1892. Dopo l’esordio newyorkese si trasferì a Parigi, dove soggiornò a lungo creando intorno a sé, lentamente, la leggenda della sua opera e della sua vita. Dal 1939 vive negli Stati Uniti. A The Book of Repulsive Women (1915) seguì nel 1923 A Book, una raccolta di commedie, racconti e poesie, ristampato nel 1929 insieme a tre nuovi racconti col titolo A Night Among the Horses. Nel 1928 uscì il romanzo satirico Ryder; nel 1936 Faber & Faber pubblicò a Londra Nightwood (Bosco di notte). L’opera successiva, l’ultima, The Antiphon, una tragedia in versi, vedrà la luce più di vent’anni dopo, nel 1958. Bosco di notte resta il capolavoro della Barnes; testo a lungo inavvicinabile in Italia per la complessità di un linguaggio elaborato all’ombra di Joyce e del surrealismo, Bompiani lo pubblicò nel 1966 nella versione di Filippo Donini, traduttore dei Quattro Quartetti di T.S. Eliot.
Argomenti: Letteratura, Romanzo,