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Bellezza e Tristezza

Bellezza e Tristezza

Autore/i: Kawabata Yasunari

Editore: Giulio Einaudi Editore

traduzione dal giapponese di Atsuko Suga.

pp. 180, Torino

Un ventinove dicembre, il signor Toshio Oki, scrittore, prende il rapido Tokio-Kyoto desiderando ascoltare, nella notte di capodanno, a Kyoto, il suono delle campane degli antichi templi. Le vorrebbe ascoltare in compagnia di Otoko Ueno, una donna con la quale ha avuto vent’anni prima una relazione amorosa, e che in seguito non ha mai riveduto.
Quando l’ha lasciata, essa era un’adolescente; oggi sa di lei che è diventata una pittrice affermata e nota; a sua volta, egli è un romanziere illustre.
Bellezza e tristezza ha un inizio pacato, che sembra introdurre in un mondo di introspezione e contemplazione. Vi si disegnano lentamente i vari personaggi, Otoko e la sua bellissima e giovane allieva Keiko; il figlio di Oki, studioso appassionato e ingenuo; Fumiko, la moglie di Oki, la quale ha sepolto nelle cure della casa un carico di rancori, di gelosie e di umiliazioni. In questo paesaggio immerso in un’atmosfera grigia, quieta, rassegnata e crepuscolare, irrompe a poco a poco la vera storia di Oki e di Otoko, ed e come se vi irrompesse a ondate un’acqua impetuosa e torbida. Ognuno dei personaggi si rivela dominato da un’idea ossessiva, il paesaggio appare a un tratto invaso da una luce tosca, e vi incombe un presagio di tempesta. ..
Il romanzo intreccia temi diversi: l’arte, la contemplazione della natura, il mondo dei giovani e il mondo della maturità, il passato e il presente, la fragilità dei sentimenti, l’omosessualità. Ma il tema di fondo, il senso nascosto di ogni fisionomia 0 vicenda o paesaggio umano, è qui, come in ogni altro romanzo di Kawabata, il tema dello spietato incalzare del tempo.

Kawabata Yasunari nasce a Osaka nel 1899. Negli anni Venti è attivo nei movimenti di avanguardia letteraria attenti alle coeve sperimentazioni europee. Con un gruppo di giovani scrittori e registi fonda la «scuola delle nuove sensazioni» che si proponeva di cogliere la realtà attraverso l’immediatezza delle percezioni. Il suo primo libro esce nel 1926 ed è una raccolta di racconti: La danzatrice di Izu. Nel 1930 è la volta del primo romanzo: La banda di Asakusa. Dopo la guerra mette a punto il suo stile più maturo recuperando in chiave moderna forme e valori della tradizione giapponese. Escono i romanzi Il paese delle nevi (1948, nei tascabili Einaudi), Mille gru (1952), Il disegno del piviere (1953, nei tascabili Einaudi), Il maestro di go (1954), Il suono della montagna (1954) e i racconti di Prima neve sul Fuji (1958). Dopo i suoi più importanti romanzi degli anni Sessanta (La casa delle belle addormentate, 1961; Bellezza e tristezza, 1965, nei tascabili Einaudi) gli viene assegnato il premio Nobel nel 1968. Muore a Zushi nel 1972 asfissiato dal gas in casa sua, forse suicida. Un volume dei «Meridiani» raccoglie i suoi più importanti Romanzi e racconti a cura di Giorgio Amitrano (Mondadori 2003).

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