Atti del Concilio Niceno Secondo Ecumenico Settimo
3 Tomi
Autore/i: Autori vari
Editore: Libreria Editrice Vaticana
introduzione e traduzione di Pier Giorgio Di Domenico, saggio encomiastico di Crispino Valenziano.
tomo 1 pp. 150, tomo 2 pp. 151-374, tomo 3 pp. 375-510, Città del Vaticano
Logica autentica e unica dell’arte elaborata in coerenza teologica cristiana è che l’icone, ogni icone, sia (in scala ascendente di valori):
- “miracolosa”: una meraviglia agli occhi nostri,
- “acheropita”: non fatta dalla nuda mano dell’uomo,
- “veronica”: trascrizione reale della Parola di Dio.
Nel 787 a Nicea il Concilio ecumenico VII ha organizzato questa dottrina stabilendola per la Chiesa universale su l’eco e il riflesso del Salmo (47,9): “come avevamo udito così abbiamo visto nella città del Signore” o del Cantico dei Cantici (2,14): “Mostrami il Tuo viso, fammi sentire la Tua voce perché la Tua voce è soave, il Tuo viso è leggiadro”.
Quella del Niceno II è lezione decisiva per l’arte della nostra cultura cristiana che non smentisca se stessa. Ma decisiva lo è pure (beninteso, a suo modo) per le arti scriteriate di ogni tempo e di ogni luogo che degradassero le proprie estetiche e le proprie poiteche – con decompositivismo endemico. Ovvero trascurassero che soggetto della bellezza nel mondo è all’attivo e al passivo la persona in reciprocità iconica – per autoritrattismo maniacale. O pure pervertissero l’oggettività facendone eterna un’estetica considerata addirittura fondamento d’immortalità dell’artista, invece di valutare l’immortalità dell’uomo a garanzia della trasfigurante eternità dei capolavori – sarebbe creazionismo impazzito…
Dopo dodici secoli dalla promulgazione, ora per la prima volta, finalmente, la cultura occidentale trova, nella presente pubblicazione, il teste integrale degli Atti Niceni disponibile in lingua parlata.