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Arcana Mundi – Antologia del Pensiero Astrologico Antico

Arcana Mundi – Antologia del Pensiero Astrologico Antico

2 Volumi

Autore/i: Bezza Giuseppe

Editore: Rizzoli

introduzione dell’autore.

vol. 1 pp. 670, vol. 2 pp. 671-1162, ill. in b/n, Milano

…I segni della terra, come quelli nel cielo, ci danno segnali il cielo e la terra, entrambi, producono omina distintamente, ma non separatamente, poiché cielo e terra sono l’un l’altro connessi: un segno funesto nel cielo è funesto sulla terra un segno funesto sulla terra è funesto nel cielo…

Volume primo
Questo libro non dice come si fa un oroscopo o come si interpreta. Entra, al contrario, nel pensiero astrologico del passato e lo percorre dal suo interno: ne considera la struttura, ne coglie le immagini cui dà vita e le espone in una successione ordinata. I testi qui presentati sono, per la gran parte, inediti e fino ad ora non era possibile leggerli che nella lingua originale. Coprono un arco di quasi due millenni: dal leggendario egiziano Petrosiride al monaco benedettino Placido Titi, che insegnava matematica nello studio pavese alla fine del Seicento. All’interno di questo periodo l’arte astrologica presenta, in certo modo, un suo carattere unitario ed è possibile parlare di una forma classica del linguaggio. Una simile raccolta di fonti non era mai stata tentata prima. Questi testi ci offrono, in merito al come e al perché dell’influsso, teorie e assiomi della filosofia pitagorica e peripatetica. Non solo: tutti i giudizi desumibili dalle stelle, prima di essere eventi in atto, io sono in potenza, l’astrologo li conosce in quanto tali e parla di essi come di immagini. Se i cieli sono incorruttibili ed eterni, il nascere e il morire di ogni cosa mondana procede dai tempi e dai modi dell’emanazione luminosa dei cieli medesimi. Tempi e modi che generano infinite forme, piene di vita, operanti, causative, alle quali l’uomo ha riconosciuto moralità, coscienza e sensazioni umane. Ogni forma ha così assunto una natura terrena e ha ricevuto un nome: l’astrologo la riconosce e giudica secondo essa del passato, del presente e dell’avvenire. È un processo metaforico che legge la realtà e il divenire terreni secondo quelle immagini.

In copertina: Volvelle usata per determinare le date delle eclissi passate e per predire quelle future.

Volume secondo
…Coloro che cercano di comporre predizioni per sommi capi, come gli Arabi, Firmico, Pontano e altri più recenti, fanno come quel tale che, volendo costruire una casa, dispone per ordine tutte le travi in un luogo, in un altro tutte le tavole, in un altro tutta la calce, in un altro tutta la sabbia, in un altro le pietre, in un altro le morse di ferro, in un altro le tegole. Crede di aver fatto una buona cosa, di avere osservato il giusto ordine e tuttavia non ha fatto nulla per costruire la casa. Non diversamente fanno coloro che dicono: Saturno nel tale luogo significa la tal cosa, Giove la tal altra. Ciò è affatto inutile e non giova alla predizione. Occorre invero di ogni cosa conoscere il principio di congiunzione e il tempo, il modo, l’ordine, il luogo. Occorre, in breve, saper unire tra loro i significati singoli. Ad esempio: Saturno in Ariete, all’ascendente, significa talvolta lo stato del corpo, talvolta la condotta dell’animo, talora il tempo di vita, tal altra gli averi, ma ancora può significare gli amici o la condizione della moglie o la dignità o i figli o la qualità della morte o i viaggi, ecc. E se qualcuno dicesse: io ho ordinato fra loro le tavole, i chiodi, le mazze, le pietre e il resto, ma la casa non è costruita; pertanto l’arte di costruire la casa è di nessun conto – non riderebbe forse di lui non solo il costruttore, ma la gente tutta? Allo stesso modo se tu dicessi: i libri degli astrologi mentono ovunque dicono: se Saturno o Giove sono nel tal segno, nella tal casa, nella tale figura, ecc. accadono all’uomo queste o quelle cose. In verità, a volte accadono, a volte no e pertanto l’arte di predire delle stelle è varia – tu saresti allora degno di scherno né più, né meno dell’altro. Ora, tu potresti dire: «Ma questa strada è gravosa assai». Ma di che ti meravigli, mio buon amico? Questo è il libro di Dio ottimo e massimo, questo è il cielo. Ed è come un libro scritto a caratteri minuti… (Gerolamo Cardano).

In copertina: Volvelle che mostra lo zodiaco e testa e coda del dragone (termini astrologici per indicare i nodi ascendenti e discendenti dell’orbita lunare).

Giuseppe Bezza si occupa da vari anni della cultura astronomica e astrologica greca, araba e bizantina. Ha pubblicato Astrologia: storia e metodi (1981), Commento al primo libro della Tetrabiblos di Tolemeo (1991). Ha curato le edizioni di Placido Titi, Tocco di paragone (1992), al-Bīrūnī, L’arte dell’astrologia (1993), Paolo d’Alessandria, Lineamenti introduttivi alla scienza della previsione astronomica (1994). Nel 1986 ha fondato la rivista Schema. Ricerca e documentazione dell’astrologia classica.

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Argomenti: Astrologia, Oroscopo,

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