Libreria Editrice OssidianeLibreria Editrice Ossidiane

Arafat – L’Uomo che non Volle la Pace

Arafat – L’Uomo che non Volle la Pace

Titolo originale: Yasir Arafat

Autore/i: Rubin Barry; Rubin Judith Colp

Editore: Arnoldo Mondadori Editore

prima edizione, prefazione all’edizione italiana e introduzione dell’autore, traduzione di Renato Pera, in sovraccoperta: Yasser Arafat.

pp. 434, numerose fotografie in bianco e nero fuori testo, 1 cartina in bianco e nero fuori testo, Milano

«Non è mai esistita una reale alternativa ad Arafat, ma proprio questa sua insostituibilità, e la sua ostinazione nel non rinunciare all’idea della vittoria totale, hanno fatto di lui il principale ostacolo al processo di pace.»

Un giorno Arafat, artefice e simbolo del movimento di liberazione palestinese, confidò di essere ossessionato dall’idea che, dopo la sua morte, alla domanda «Chi era Yasser Arafat?» gli studenti arabi potessero rispondere: «Colui che ha ceduto la Palestina agli ebrei».
Protagonista indiscusso della scena internazionale, Arafat ha incarnato il paradosso di un uomo politico che costruisce la propria carriera su un’impressionante serie di sconfitte, di cui è spesso responsabile, e guadagna autorità e prestigio pur dando ripetute prove di doppiezza e inaffidabilità.
È stato il leader che ha teorizzato la lotta armata contro l’occupazione israeliana e, malgrado le frequenti sconfessioni pubbliche del terrorismo, ha tollerato la convivenza – se non praticato la connivenza – con gruppi estremistici responsabili di sanguinosi attentati contro i civili. E ha intessuto da statista complessi quanto ambigui rapporti con i capi dei paesi arabi, ai quali non cessava di chiedere aiuto, presentandosi ai regimi integralisti nella veste del fedele guerriero e a quelli moderati come un potenziale mediatore di pace.
Nel contempo, il capo dell’Olp ha sviluppato un’instancabile offensiva diplomatica che gli ha assicurato l’appoggio dell’Onu e dell’Europa alle rivendicazioni del suo popolo e lo ha portato a sottoscrivere con Israele lo storico accordo di Oslo, sulla base del quale è stata sancita la nascita dell’Autorità palestinese per l’autogoverno di una parte dei territori occupati. Ma nel «momento della verità», durante i colloqui di Camp David del 2000, ha rifiutato la possibilità di dar vita a uno Stato palestinese indipendente, pur di continuare a rivendicare il «diritto al ritorno» di tutti i profughi in Israele e la sovranità sull’intera Gerusalemme Est.
In questa autorevole biografia – la prima a essere pubblicata dopo la sua morte – Barry e Iudith Rubin esplorano ogni aspetto della personalità di Arafat; lo ritraggono durante la sua giovinezza al Cairo, poi mentre compie le prime esperienze di guerriglia, elabora una propria dottrina del terrorismo e incontra i più importanti leader mondiali; lo seguono nei suoi spostamenti in Kuwait, Siria, Giordania, Libano, Tunisia, fino al ritorno in Palestina e al definitivo congedo, in un ospedale di Parigi, nel novembre 2004.
L’immagine complessiva è quella di un uomo politico che ha ottenuto pochi successi (l’unità dell’Olp e il parziale recupero dei territori occupati) e ha fallito su molti fronti: incapace di accettare soluzioni realistiche e di dare uno Stato al suo popolo, ne ha peggiorato le condizioni, ha immolato sull’altare della «lotta senza fine» un gran numero di vite umane e ha costituito, al di là di ogni dubbio, un ostacolo insormontabile al processo di pace.

Barry Rubin, direttore del Global Research in International Affairs Center e del periodico «Middle East Review of International Affairs», è autore e curatore di numerosi libri, tra cui The Tragedy of the Middle East (Cambridge University Press 2002).

Judith Colp Rubin, inviata e corrispondente di diversi quotidiani, ha curato con il marito Barry il volume Anti-American Terrorism and the Middle East (Oxford University Press 2002).

Vai alla scheda libro e aggiungi al carrello Modalità di acquisto

Commenti

Comments are closed.