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Appunti di un’Opera Ermetica

Appunti di un’Opera Ermetica

Manoscritto di anonimo pubblicato postumo finito di scrivere in Ferrara il 21 dicembre 1963

Autore/i: Anonimo

Editore: Edizioni della Terra di Mezzo

prefazione dell’editore, prefazione dell’autore.

pp. 126, Milano

Di solito si ritiene che l’Alchimia sia una specie di chimica primitiva, quasi del tutto priva di criteri operativi logici e scientifici, che in un certo senso diede origine alla chimica moderna.
Forse in certi casi le cose potrebbero essere realmente andate in questo modo, ovvero potrebbe essere avvenuto che alcuni individui, cercando di ottenere dei metalli preziosi attraverso operazioni del tutto illogiche e prive di senso dal punto di vista della chimica moderna, abbiano fatto delle scoperte, che furono utili per venire a conoscenza delle leggi scientifiche della chimica.
Però potrebbe anche essere che costoro non fossero i veri Alchimisti, ma quelli che dell’Alchimia avevano una concezione errata. Che avevano ritenuto cioè che le operazioni descritte nei molti testi medioevali che trattavano di questo argomento fossero effettivamente finalizzate ad un arricchimento profano, ottenuto per mezzo di utopistiche trasformazioni di metalli poco costosi in metalli preziosi. Forse invece i veri Alchimisti non avevano bisogno di alcuna sostanza esterna a loro stessi per operare. Potrebbe appunto essere che l’Alchimia altro non fosse che una segreta Scienza di trasformazione, che operava solamente sull’interiorità animica e spirituale dell’individuo.
Forse essa usava il concetto di trasformazione del Piombo in Oro come simbolo di un cambiamento ontologico interiore, che poteva avvenire in colui che tale tipo di Scienza praticava.
Forse l’Alchimista, per mezzo di pratiche ascetiche complicate e prolungate, poteva diventare sempre più perfetto e radioso, proprio come chi fosse riuscito a diventare spiritualmente leggero e luminoso, da pesante ed oscuro che era, così come appunto è pesante il Piombo e radioso l’Oro.
Se le cose stessero in questo modo, si potrebbe ritenere che l’Alchimia sia stata una Scienza iniziatica segreta, occultatasi nel periodo medioevale per mettersi al riparo dai rigori dell’inquisizione, che prese origine da quegli insegnamenti sapienziali dell’antico Egitto, che potrebbero essere riferiti appunto alla misteriosa scuola di Ermete, l’emblematico personaggio che diede appunto origine alla Tradizione ermetica.
Il presente piccolo libro, che l’Editore ricevette in circostanze misteriose, afferma appunto quanto appena detto.
Pur essendo caratterizzato da un linguaggio complesso ed in certi punti poco comprensibile, esso svela molti simboli della trasformazione ermetica, che in alcuni casi sembrerebbero quasi assimilabili a certe tecniche iniziatiche caratteristiche di quelle discipline orientali che sono così seguite ed apprezzate oggi in occidente.
Ma forse proprio così deve essere, dato che le vere tecniche di trasformazione interiore dovrebbero puntare tutte nella stessa direzione e di conseguenza potrebbe non esserci una gran differenza essenziale, ma solo esteriore, nei modi operativi delle varie tecniche di vera trascendenza.
Tale piccolo libro potrebbe inoltre dimostrare che ancora oggi in occidente vi sono dei seguaci della Tradizione Alchemica, che in gran segreto e disdegnando ogni riconoscimento ed ogni approvazione da parte dei cultori dell’esoterismo, e forse disprezzando la banalizzazione degli insegnamenti iniziatici che è avvenuta negli ultimi decenni nel mondo, continuano a ricercare i Misteri della Scienza ermetica.

Alcuni brani:
“Ai pochi che invece potrebbero ancora ritenere che la Tradizione ermetica fosse un insegnamento privilegiato, tutelato  particolarmente da quelle Entità luminose che furono da certi autori chiamati gli Ermeti, ovvero da coloro che si trasformarono interiormente fino a rendersi del tutto simili alla mitica figura di quell’Ermete Trismegisto che in tempi antichissimi diede origine a quella Tradizione, vorrei dire che è invece possibile trasformare il piombo in Oro, ovvero la Materia volgare in Materia nobile.”

“I seguaci dell’Arte potranno amare solamente la Donna dei Filosofi che è appunto la Luna, ma che sarà tale e che ad essi si concederà solo se essi saranno riusciti ad essere il Sole, ovvero a ritrovare dell’Oro nella loro Materia.”

“Tale Luna sarà in loro e fuori di loro, nella bellezza del mondo e del cosmo che li circonda, e di certo sarebbe risibile chi, avendo conosciuto tale meravigliosa Donna, rinunciasse ad essa per una donna normale.”

“Infatti quando gli opposti si congiungono si genera un Amore per mezzo del quale essi si integrano, si completano e si fondono l’uno nell’altro fino a diventare un solo nobilissimo Essere che nulla ha di caduco e di mortale e che riempie di indicibili bellezze la materia, così come la primavera dona gioia ed armonia al mondo dopo il triste e rigido inverno.”

“Questo Amore, che ha il potere di rianimare ciò che sembrava morto e di rendere nuovamente giovane e bello ciò che appariva vecchio e cadente, è l’Amore che genera le meraviglie del mondo e dell’universo, è quello che fa brillare il sole e le stelle, è quello che ricopre la terra di fiori, di foglie e che riempie di gioia tutti gli animali che vivono nel mondo.”

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Argomenti: Alchimia, Ermetismo, Esoterismo,

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