Antonio Labriola – Herbartismo e Scienze dello Spirito alle Origini del Marxismo Italiano
Autore/i: Poggi Stefano
Editore: Longanesi & C.
unica edizione, premessa dell’autore.
pp. 192, Milano
In questi ultimi anni – riconoscendo la verità di quanto già sostenuto da Benedetto Croce all’inizio del secolo – si è sempre più spesso sentito parlare dello «herbartismo» di Antonio Labriola. Questo saggio imposta per la prima volta un esame organico di tale fondamentale componente della problematica del primo pensatore marxista italiano e ne mette contemporaneamente in evidenza i legami non solo con la filosofia di Herbart e con l’etica e la «psicologia dei popoli» della scuola herbartiana, ma anche con quell’ampio settore della cultura accademica della Germania del secolo scorso che ha svolto un ruolo decisivo nella fondazione delle cosiddette «scienze dello spirito». Le analisi condotte in questa ricerca offrono in tal modo un rilevante contributo alla discussione sull’opera di Labriola; in particolare, presentano elementi decisivi per comprendere le vie lungo le quali giunse a prendere consistenza e forza una visione «aperta» del marxismo non solo destinata, per la sua ricchezza di sfumature e di implicazioni, a collocarsi in una posizione di primaria importanza nell’ambito del dibattito del marxismo della Seconda Internazionale, ma ancora oggi capace di impartire una grande lezione critica. Certamente, pur essendosi formato alla scuola della grande cultura della Germania del secondo Ottocento, Labriola non mancava di cogliere e di stigmatizzare anche gli esiti meno positivi e spesso aberranti di quella che non esitava a chiamare, scrivendo a Engels, l’«enorme scribacchieria tedesca», colpevole, a suo giudizio, di molta «fantasmagoria ideologica». Ma al tempo stesso – e non va assolutamente passato sotto silenzio – Labriola era anche pronto ad affermare con decisione l’esigenza che il marxismo facesse propri i risultati più maturi della indagine scientifica e della riflessione filosofica e traesse quindi il debito frutto dalla maturità dello «stato presente della cultura filosofica in Germania». «Un Marx giovane, nel 1898», scriveva a Karl Kautsky, «studierebbe, con modestia, la logica nelle opere di Wundt».
Stefano Poggi è nato a Firenze nel 1947. È attualmente contrattista presso l’Istituto di Filosofia dell’Università di Firenze. Si è occupato della cultura tedesca dell’Ottocento e del Novecento dedicandovi alcuni articoli pubblicati nella «Rivista di Filosofia». Ha curato due raccolte di testi: Husserl e la fenomenologia, Firenze, Sansoni, 1973; Immagini dell’uomo e prospettive educative da Lessing a Herbart, Torino, Loescher, 1978: Ha pubblicato il volume I sistemi dell’esperienza. Psicologia, logica e teoria della scienza da Kant a Wundt, Bologna, il Mulino, 1977.
Premessa
- Il giovane Labriola tra Kant e Herbart: imperativo etico e motivazione psicologica
- Labriola e i problemi della filosofia della storia: le leggi dei fatti storici e l’epigenesi della civiltà
- Labriola e il metodo del materialismo storico: terreno artificiale e condizioni telluriche
Elenco delle abbreviazioni
Indice dei nomi
Argomenti: Ideologia, Politica, Storia, Storia dei Costumi, Storia del Pensiero,