Anatomia della Distruttività Umana
Autore/i: Fromm Erich
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
prefazione dell’autore, traduzione di Silvia Stefani.
pp. 658, Milano
Uno dei più grandi maestri contemporanei di scienze umane, ispiratore di studiosi e di riformatori sociali, di teorici e di militanti, svolge in questo libro un’indagine globale, dalle età primitive a oggi, sulle tendenze dell’uomo alla violenza distruttiva. Al riguardo, il moderno pensiero psicologico è dominato da due interpretazioni contrastanti: per alcuni (gli istintivisti, Konrad Lorenz) se l’uomo è aggressivo, ne è responsabile la natura; per altri (Skinner) il comportamento degli individui dipende dal condizionamento sociale, che ne determina i modi di reazione. Criticando entrambe le interpretazioni, e le implicazioni reazionarie che se ne sono tratte, Fromm distingue nell’uomo due tipi di aggressività, nettamente diversi fra loro. Il primo tipo, benigno-difensivo, è comune a tutte le specie“ animali: è l’impulso filogeneticamente programmato ad attaccare o fuggire quando sono minacciati interessi vitali.
Il secondo tipo di aggressività, maligno-distruttivo, è proprio invece della nostra specie: privo di scopi biologici o sociali, è una delle passioni dell’uomo, come l’amore, l’ambizione, la cupidigia. Riferendo e integrando, in una lucida sintesi, le scoperte sull’aggressione accumulate dagli studi di neurofisiologia, di psicologia animale, di paleontologia e antropologia, Fromm libera la visione della distruttività umana dal «matrimonio forzato con gli istinti» e mostra in quale misura essa è determinata dalle condizioni sociali e a sua volta le influenza. Le pulsioni a controllare, sottomettere, torturare; il sadismo, la necrofilia, la guerra; le molteplici sembianze in cui si manifestano le tendenze distruttive dell’individuo; i fattori culturali, sociali, politici che le stimolano e le favoriscono: sono questi, in ultima analisi, i temi fondamentali di Anatomia della distruttività umana, dove l’appassionata polemica scientifica si alterna a illuminanti esemplificazioni fra cui spiccano suggestivi profili psicobiografici di personaggi storici assurti a valore di simboli, come Hitler e Stalin. Destinata a diventare un punto di riferimento delle scienze umane e sociali, quest’opera è così una guida a comprendere le radici, gli autentici caratteri e gli antidoti delle crisi di violenza che stravolgono le società contemporanee, a identificare «le premesse indispensabili per mobilitare l’amore per la vita, unica forza che possa sconfiggere l’amore per la morte».
Erich Fromm è nato nel 1900 a Francoforte, dove con Adorno, Horkheimer, Marcuse e altri ha, lavorato nell’ambito del famoso Institut für Sozialforschung. Vive negli Stati Uniti dal 1934, ha insegnato alla Columbia e alla Yale University. È uno dei maestri della psicoanalisi. Tra le sue opere più famose tradotte in italiano: Psicoanalisi della società contemporanea, Fuga dalla libertà, L’arte di amare, Marx e Freud. In edizione Mondadori: La crisi della psicoanalisi (1971).
Argomenti: Antropologia, Psicologia, Scienze Umane,