Amore e Odio
Titolo originale: Zur Phänomenologie und Theorie der Sympathiegefühle und von Liebe und Hass
Autore/i: Scheler Max
Editore: SugarCo Edizioni
unica edizione, traduzione, prefazione e cura di Andrea Zhok, premessa dell’autore, in copertina: Viso erettile, olio di Victor Brauner, 1962.
pp. 168, Milano
Già collocato da Lukács nell’inferno de «La distruzione della ragione» insieme con gli altri pensatori «irrazionalisti» (leggi Nietzsche, Dilthey, Simmel, Spengler, Heidegger, Jaspers ecc.), Scheler si pose il compito, dopo il suo incontro con la fenomenologia di Husserl, di affrontare con il metodo fenomenologico il problema dell’etica. Per Scheler il vero contenuto dell’etica sono i valori, che, assoluti ed eterni, possono essere colti solo intuitivamente. Nell’opera che qui presentiamo, Scheler cerca di definire, nella prospettiva di questa teoria, il fondamento unitario dei valori che egli individua nell’amore alla cui nozione è attribuito il compito di mostrare il punto di contatto tra lo spirito e la corporeità. In un ulteriore approfondimento teorico vengono analizzati, fenomenologicamente, i rapporti tra esseri umani e valori. Come soggetti o come individui gli esseri viventi sono certo capaci di simpatia o pietà, ma solo come «persone», come unità di atti intenzionali, sono in grado di apprendere i valori a cominciare dall’amore.
Max Scheler (Monaco 1874-Francoforte 1928), allievo di Dilthey e di Simmel, fortemente influenzato da Nietzsche e poi da Husserl, pose alla base della sua speculazione filosofica il problema dell’etica e dei valori. Tra le sue opere ricordiamo Il formalismo dell’etica e l’etica materiale dei valori (1916), Le forme del sapere e la società (1926), La posizione dell’uomo nel cosmo (1927).
Argomenti: Libri vari,