Aggressività e Violenza
Nel mondo moderno
Autore/i: Hacker Friedrich
Editore: Edizioni il Formichiere
prefazione di Konrad Lorenz, traduzione di Ursula Olmini Soergel.
pp. 392, Milano
Non passa giorno senza che i mezzi d’informazione ci propinino la nostra dose quotidiana di violenza politica o criminale: il dirottamento aereo, la rapina, l’attentato, il rapimento, lo stupro, la guerriglia urbana… la società sembra divenire più fragile quanto più diviene «moderna». L’aggressività umana aumenta in progressione geometrica; la psicosi del delitto non è più patrimonio esclusivo di metropoli «diverse» e «inumane» come New York. In questo libro Friedrich Hacker, uno dei più autorevoli psichiatri e psicoterapeuti degli Stati Uniti, analizza ogni sfumatura, ogni metamorfosi, ogni recesso dell’aggressività. Egli distingue fra il carattere «naturalmente» aggressivo delle pulsioni umane, indispensabili per la sopravvivenza, e la violenza perversa, distruttiva, dell’assassino, del maniaco sessuale, del terrorista, descrivendo acutamente alcuni clamorosi casi contemporanei: dal suicidio rituale dello scrittore giapponese Mishima, all’esibizionista pluriomicida Nash, alla «diabolica» famiglia di Charles Manson, ecc. Tre colloqui con Konrad Lorenz (che ha scritto anche la prefazione al volume), Karl Menninger e Herbert Marcuse servono all’autore a verificare le proprie teorie.
Friedrich Hacker, nato a Vienna nel 1914, laureatosi a Basilea nel 1939, si trasferì negli Stati Uniti nel 1940. Dal 1945 dirige le cliniche di Beverly Hills e Lynwood, in California. Fondatore e direttore della Hacker Foundation, occupa la cattedra di psichiatria della facoltà di medicina e giurisprudenza della University of Southern California. È presidente della Sigmund Freud-Gesellschaft di Vienna.
Argomenti: Età Moderna e Contemporanea, Psico-Patologie, Psicologia, Società Moderna, Sociologia, Sofferenza,