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ABC dell’Economia

ABC dell’Economia

Lavorare meno lavorare tutti

Autore/i: Pound Ezra

Editore: Shakespeare and Company

prima edizione, a cura di Giuseppe Leuzzi, in copertina: Ezra Pound, di Tullio Pericoli.

pp. 200, Firenze

L’economia ha assorbito gli interessi di Ezra Pound (1885-1972) a partire dal 1920 circa.
Nel marzo 1933 Pound tenne all’università Bocconi di Milano una serie di dieci conferenze storico-economiche, su invito del professor Angelo Sraffa.
Parte del materiale usato da Pound proveniva dal suo libro ABC of Econmics, che la casa editrice londinese Faber & Faber avrebbe pubblicato il 16 aprile – con un richiamo in copertina alle conferenze bocconiane – e che qui si pubblica per la prima volta in italiano.

«Ci sono merci a sufficienza. Perché si muore di fame?».

«Il capitale è generalmente considerato stabile, eterno, indistruttibile. Questo è probabilmente un errore».

«Marx si occupa di merci».

«Il problema del nostro tempo è trovare il confine tra affari pubblici e affari privati».

«Il tempo non e denaro ma è quasi tutto il resto».

Ezra Pound sessant’anni fa, al picco della Grande Crisi, scriveva questo “manuale” per venire a capo della singolare indifferenza verso i fatti economici che riscontrava nell’opinione qualificata, fra gli intellettuali.
Nel 1934, l’anno successivo alla pubblicazione, il libro di Pound servi per il romanzo giallo Bloody Money di Graham Seton, ma i problemi restano oggi ancora gli stessi dell’abbecedario di Pound: il lavoro che non c’è, o non basta per tutti, la crisi che incombe per un eccesso di beni a disposizione, i ricchi che fanno i prepotenti, la qualità della vita.

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