A Ogni Morte di Papa
I Papi che ho conosciuto
Autore/i: Andreotti Giulio
Editore: Rizzoli
quarta edizione, introduzione dell’autore.
pp. 182, nn. illustrazioni b/n f.t., Milano
Giulio Andreotti è certamente uno scrittore che sa farsi leggere con piacere, per la vivacità dello stile, anche quando affronta severi temi storici, come quelli sulla vita di Pio IX e gli ultimi decenni dello Stato Pontificio, da lui trattati nella Sciarada di Papa Mastai e in Ore 13: il ministro deve morire.
Di ancor più gradevole lettura, se possibile, riuscirà quindi questo A ogni morte di Papa perchè qui “si tratta” spiega l’Autore di bozzetti vissuti nelle circostanze più diverse e raccontati in assoluta semplicità, con l’intento di contribuire alla cronaca di un secolo che ha già iniziato il suo quarto quarto”.
Una “cronaca” quindi, ma di interesse eccezionale, perchè eccezionale è il “cronista” e altrettanto eccezionale è la posizione da cui ha potuto osservare gli avvenimenti: prima come dirigente di Azione Cattolica, Presidente del Fuci e giornalista, poi come uomo politico, ministro e capo di governo italiano. Grazie a tali incarichi egli ha potuto conoscere da vicino sei Papi e molti personaggi, ecclesiastici e laici, italiani e stranieri che hanno operato nella Roma vaticana o con essa hanno avuto rapporti di carattere religioso, culturale, politico. Di questi ultimi Andreotti racconta particolari interessanti, aneddoti divertenti e inediti. Altri episodi su cui si sofferma altrettanto volentieri riguardano persone meno note e gente del popolo, perchè è attraverso di esse che egli può e vuole ricostruire il clima generale e il tessuto autentico di una città come Roma che, nelle vicende, più tristi che liete, di questi ultimi quarant’anni, ha trovato, spesso nei Papi, un sicuro punto di riferimento.
È naturale, quindi, che egli dedichi a questi ultimi la maggior parte delle sue annotazioni e riflessioni. Lo fa con mano discreta, da studioso attento a non esprimere valutazioni che precedano troppo presto un giudizio storico definitivo, ma anche da “cronista” sensibile che, pur nella diversità delle caratteristiche personali, ha apprezzato, dei “suoi” Papi, la costante comune della forte carica di umanità, della fedeltà alla missione ricevuta, del coraggio morale e fisico.
Questi alti contrassegni Andreotti li ritrova specialmente in alcuni momenti salienti dei vari pontificati: nella resistenza di Pio XI ai soprusi fascisti a danno dell’Azione Cattolica; nell’atteggiamento di Pio XII a difesa dei principi cristiani insidiati dall’ateismo e dal neopaganesimo; nell’impegno di Giovanni XXIII e di Paolo VI per la predisposizione e la realizzazione del Concilio; nei viaggi apostolici di Paolo VI; nello spiccato, anche se brevissimo impegno pastorale di Giovanni Paolo I; e infine nell’energica difesa da parte di Giovanni Paolo II dei valori, anche cristiani, della libertà e della dignità umane.
Dello stesso Autore: Concerto a sei voci, Edizioni La Bussola, 1946; Pranzo di magro per il Cardinale, Longanesi, 1954; De Gasperi e il suo tempo, Mondadori, 1965; La Sciarada di Papa Mastai, Rizzoli, 1967; I Minibigami, Rizzoli, 1971; Ore 13: Il ministro deve morire, Rizzoli, 1975; Ha fondato ed ha diretto la rivista “Concretezza”, edita dall’Editore Angelo Rizzoli.
Introduzione
1) Benedetto XV
2) Pio XI
3) Pio XII
4) Giovanni XXIII
5) Paolo VI
6) Giovanni Paolo I
7) Giovanni Paolo II